Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/106

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esperienza delle cose naturali condurlo ad affermare risolutamente non correre di sorta alcuna divario tra l’uomo e la Scimmia, e se gli opponessero la favella egli risponderebbe, non considerare il discorso niente affatto segno distintivo dell’uomo. Valgami per tutti il commendatore Giuseppe Giovacchino da Gama Machado, consigliere un dì di legazione a Parigi, gentiluomo di camera di S. M. fedelissima, commendatore dell’ordine di Cristo, membro dell’Accademia delle scienze di Lisbona, e di non so qual altro diavolío di Accademie del mondo vecchio e del mondo nuovo, il quale nel suo libro intitolato. — Teoria della Rassomiglianza. — tal porge solenne documento, che io stesso non avrei saputo immaginarlo nè scriverlo più onorevole:

«Però dir dopo lui non mi da il cuore
E lascio dire a tanto dicitore41»

Io mi sento, scrive il Commendatore, innamorato delle bestie; ho meditato lungamente le dottrine del Porta e del Gall, e sgombro lo intelletto da vanità come da errore bandisco a quanti lo vogliono sapere, che io non mi reputo nulla superiore