Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/34

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fuori dalla crosta della terra come un diavolo di Germania dalle finte scatole da tabacco; ma il Cielo dicavi per me com’egli apparisse concio. Sarebbe stato bazza per lui se delle sue ossa gli fosse venuto fatto di raccapezzare il terzo: di carne non se ne parla; di qua e di là qualche brandello ciondoloni, che mai peggio non vidi giubba di mendico nell’altro mondo. Le gambe però riebbe intere, ond’è, che quasi intendesse rifarsi della secolare immobilità, prese a sbizzarrirsi correndo per lo spazio a scavezzacollo. Misericordia! Fra un passo e l’altro tu ti hai a figurare, che ci corresse il tratto di una posta almeno, quando usavano le poste, e poi siccome la superficie per la quale e’ camminava gli era una cosa sfatta, molle e del colore di nebbia, egli talvolta vi affondava dentro fino al ginocchio.

Allora immenso si levò il guaito fra i morti a cui pareva di essere giuntati trovandosi sbattuti come botti vuote per un mare in burrasca: in quel punto si accorsero, che dallo starsi fermi non ne aveano ricavato costrutto, e questo avrebbero potuto presagire se pensavano un tantino alla