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Natale 277


IL NATALE NELLA LIRICA


I boccali di Montelupo, ricchissimi di auree sentenze, debbono portar dipinta sulla pancia anche questa: che la stessa idea è concepita, sviluppata ed espressa diversamente nei diversi secoli. Ella dirà che questo aforisma poteva essere risparmiato agli innocenti lettori i quali hanno giudizio da imprestare, e sanno bene che senza queste trasformazioni delle idee e delle forme non ci sarebbe storia letteraria. Io protesto pel mio rispetto agli innocenti lettori, ma dico anche che non è poi affatto inutile ripetere questa massima decrepita. Non Le pare che a questo mondo ci sia ancora dell’ottima gente la quale pretenderebbe che sentissimo e scrivessimo come nel trecento, nel cinquecento, o alla peggio come nel milleottocento dodici o quindici, l’epoca degli inni sacri del Manzoni! Non Le pare che novant’anni siano parecchi? Io Le auguro di non saperlo per prova.

Se Ella poi vuol capacitarsi di quel che oggi si chiama evoluzione, sia del pensiero che della forma,