Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
L’OSPITE
— Stasera ti porto un ospite, — annunziò per telefono a sua moglie l’avvocato Pineri; — l’incontrai oggi per caso alla Banca; è tuo cugino Renato Faris l’ingegnere, il quale....
— Ah! Renato? — interruppe blandamente Olga Pineri, con quella sua voce grave e lenta che pareva compenetrata di tedio.
— Sono io, cugina, — le gridò Faris con gaiezza, — confessa pure che non ti rammenti nemmeno più della mia faccia; io però conservo della tua un molto vago ricordo.
— Vago, in che senso? — rise ella sottilmente.
— In tutti e due, ma specialmente nel senso più bello, — spiegò Renato, e soggiunse: — Sono passati otto anni, lo sai?
— Bene, li commenteremo questa sera, — concluse Olga Pineri e si volse a sua cognata Germana che ricamava presso la finestra, e le ripetè l’annunzio sorridendo.