Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/227

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del modo di ordinare il governo popolare 221


in molti altri tempi, possa sostenere lungamente uno campo grosso di soldati mercennari e conduttizi; e mostra la necessitá che gli è da pensare, non potendo valersi di forze esterne, di volersi reggere colle sue proprie e civile. Né è el dare l’arme a’ sua cittadini cosa aliena da uno vivere di republica e populare, perché quando vi si dá una giustizia buona ed ordinate legge, quelle arme non si adoperano in pernizie ma in utilitá della patria. Mostranlo, oltra la ragione, li esempli di molte antiche republiche, Roma, Atene e Lacedemone, le quali coll’arme proprie e difendevano la sua libertá e accrescevano lo imperio. Né è questa cosa al tutto nuova alla cittá, conciosiaché nelle istorie si legge che el populo nostro nel principio della libertá sua faceva tutte le fazione da sé medesimo e con tanto successo, che questo esemplo debbe piú tosto incitare li animi delli presenti che sbigottirli; e che la sia ancora facile a persuaderla ed indurla, quando vi si usi la debita diligenzia, ce ne fa capaci questo principio che si gli è dato, che messo innanzi contro alla opinione di molti e con poco favore ed ordine, ha preso tanto piede che oggi è approvato da ognuno.

Questo fare la guerra colle arme sue proprie sarebbe per infinite ragione sanza comparazione piú utile che l’arme mercennarie. Principalmente chi s’ha a fidare de’ soldati forestieri, porta pericolo di non essere ingannato, e massime una republica, la quale non ha con loro quella conformitá cheha uno principe; dare la somma a un solo è pericoloso, tenere molti pari, è confusione: non aspettano e’ medesimi premi, e pare loro lecito farne una bottega; e quando bene vi sia la fede, non vi è l’amore; e da uno poco di gloria in fuori, la quale chi stima e chi no, non vi è lo interesse loro; fanno le fazione per forza e con negligenzia grande. Il che non sarebbe in chi si valessi de’ cittadini e sudditi sua, perché da loro non si potrebbe temere inganno, non che e’ si portassino lentamente per allungare la guerra; e chi dubita che el loro sarebbe uno amore sviscerato, non uno desiderio di vincere ma uno ardore? Quando la cittá fussi assaltata da qualche subito incorso