Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/379

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nota 373

(delle serie come tali, non dei singoli ricordi). Il piccolo nucleo Q1-Q2 risale certamente alla legazione di Spagna e cioè al 1512 o 1513; la serie B fu messa insieme al principio del 1528; la serie C dopo la caduta di Firenze. I caratteri estrinseci degli autografi dimostrano che esse furono scritte di seguito, e perciò si può affermare con sicurezza che il Guicciardini usava annotare via via le sue riflessioni nei diversi scartafacci che gli capitavano sotto mano, e solo in determinati momenti della sua vita le raccolse e ricopiò tutte insieme. Quali fossero codesti momenti resulta dalle date che abbiamo indicate e da due frasi dello stesso autore. Si tratta di periodi di ozio almeno relativo1, ai quali l’uomo d’azione che fu il Guicciardini riserbava la compilazione di quei breviarii di vita: egli lo conferma dichiarando di aver eseguito la trascrizione del 1528 «nel grandissimo ozio che aveva», e lo aveva enunciato fin dal 1512-13, facendo precedere i Ricordi dal motto: «Benché lo ozio non faccia ghiribizzi, pure e’ ghiribizzi non si fanno sanza ozio», motto che prepose anche alla raccolta del 1528.

Posto ciò, vediamo a quale periodo della sua vita dovrebbe ascriversi la presunta serie A. Se la frase «scritti innanzi al 1525» con cui s’inizia B, si riferisce ad una precedente compilazione in serie e non ai singoli ricordi, il 1525 è il terminus ad quem. Quanto al terminus a quo, non si può allontanarsi molto dal 1525, per l’accenno che l’autore fa ai «suoi governi» nel ricordo n. 118 (s. I, e sopratutto per la data «3 febbraio 1523» che egli stesso dá al n. 138 (s. I). Poiché appare molto probabile che anche lontano da Firenze, specialmente in uno scritto di carattere privato, il Guicciardini usasse lo stile fiorentino, si può concludere che la stesura di A dovrebbe porsi fra il febbraio e il dicembre del 1524; ossia in quella prima parte del governo di Romagna che fu per il Guicciardini uno dei periodi di piú intenso e assorbente lavoro. Se poi si volesse supporre che «scritti innanzi al 1525» si riferisse ai singoli ricordi, e che la raccolta A fosse stata compilata fra il 1525 e il 1528, l’argomento non perderebbe la sua efficacia, perché il periodo della lega di Cognac fu per il Guicciardini anche piú laborioso ed agitato del governo di Romagna.


  1. Il Guicciardini non interrompeva la sua operositá di scrittore neppure nei momenti piú agitati della sua vita, ma in quei momenti attendeva a lavori di maggiore importanza, e la fatica di raccogliere quelle sue massime rimetteva ai periodi di quiete.