Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/398

Da Wikisource.
392 storia d'italia

Vinegia; ma il re, stimando per la sicurtá del ducato di Milano quanto era conveniente l’averlo in sua potestá, ricercò senza indugio il senato viniziano, usando eziandio, come lo vedde stare sospeso, protesti e minaccie, che gliene desse, allegando appartenersegli per essere stato preso nel paese sottoposto a sé: la quale richiesta benché paresse molto acerba e indegnissima del nome viniziano, nondimeno per fuggire il furore dell’armi sue lo consentí, e insieme di tutti i milanesi che erano stati presi con lui. Anzi, essendosi fermati nelle terre di Ghiaradadda Batista Visconte e altri nobili milanesi fuggiti da Milano per la medesima cagione, e avendo ottenuto salvocondotto di potervi stare sicuri, con espressione nominatamente de’ franzesi, furono per il medesimo timore necessitati a dargli in potestá del re: tanto in questo tempo potette piú nel senato viniziano il terrore dell’armi de’ franzesi che il rispetto della degnitá della republica.

Ma la cittá di Milano, abbandonata d’ogni speranza, mandò subito imbasciadori al cardinale di Roano a supplicare venia, il quale la ricevé in grazia e perdonò in nome del re la ribellione, ma componendogli a pagare trecentomila ducati; benché il re ne rimesse poi loro la maggiore parte: e col medesimo esempio perdonò Roano all’altre cittá che si erano ribellate, e le compose in danari secondo la possibilitá e qualitá loro. Cosí finita felicemente la impresa e licenziate le genti, i fanti di quattro cantoni de’ svizzeri che sono piú vicini che gli altri alla terra di Bellinzone, posta nelle montagne, nel ritornare a casa l’occuporono furtivamente. Il qual luogo il re arebbe potuto da principio riavere da loro con non molta quantitá di danari; ma come spesso per sua natura perdeva, per risparmiare piccola quantitá di danari, occasioni di cose grandi, ricusando di farlo, succederono poi tempi e accidenti che, molte volte, l’arebbe volentieri, pagandone grandissima quantitá, ricomperato da loro: perché è passo molto importante a proibire a’ svizzeri lo scendere nello stato di Milano.

Fu Lodovico Sforza condotto a Lione, dove allora era il re, e introdotto in quella cittá in sul mezzodí, concorrendo