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essere mancata la linea di Carlo primo, pretendeva al reame di Napoli, e la deliberazione di passare l’anno medesimo personalmente in Italia, non per occupare cosa alcuna appartenente ad altri ma solo per ottenere quello che giustamente se gli aspettava; benché per ultimo fine non avesse tanto il regno di Napoli quanto il potere poi volgere l’armi contro a’ turchi, per accrescimento e esaltazione del nome cristiano. Esposono a Firenze quanto il re si confidava di quella cittá, stata riedificata da Carlo magno e favorita sempre dai re suoi progenitori, e frescamente da Luigi suo padre, nella guerra la quale, sí ingiustamente, fu fatta loro da Sisto pontefice, da Ferdinando prossimamente morto e da Alfonso presente re. Ridusseno alla memoria i comodi grandissimi i quali, per il commercio delle mercatanzie, nella nazione fiorentina del reame di Francia pervenivano, dove era bene veduta e carezzata non altrimenti che se fusse del sangue franzese; col quale esempio, del regno di Napoli, quando fusse signoreggiato da lui, i medesimi benefici e utilitá sperare potevano: cosí come dagli Aragonesi giammai altro che danni e ingiurie ricevute non avevano: ricercando volessino fare qualche segno di essere congiunti seco a questa impresa; e quando pure per qualche giusta causa impediti fussino, concedessino almanco passo e vettovaglia per il dominio loro, a spese dell’esercito franzese. Queste cose trattorono con la republica. A Piero de’ Medici privatamente ricordorono molti benefici e onori fatti da Luigi undecimo al padre e a’ maggiori suoi: avere ne’ tempi difficili fatto molte dimostrazioni per conservazione della grandezza d’essi, onorato, in testimonio di benivolenza, le insegne loro con le insegne proprie della casa di Francia; e da altro canto Ferdinando, non contento d’avergli apertamente perseguitati con l’armi, essersi sceleratamente mescolato nelle congiure civili, nelle quali era stato ammazzato Giuliano suo zio e ferito gravemente Lorenzo suo padre. Al pontefice, ricordato gli antichi meriti e la continua divozione della casa di Francia verso la sedia apostolica, delle quali cose erano piene tutte le memorie antiche e moderne, la contumacia e spesse inubbi-