Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/72

Da Wikisource.
66 storia d'italia

la contea di Rossiglione, una delle porte di Francia? Solere consentire simili cose gli altri re o per liberarsi da urgentissimi pericoli o per conseguirne grandissime utilitá. Ma quale necessitá, quale pericolo avere mosso lui? quale premio aspettarne? quale frutto risultargliene se non l’avere comperato con carissimo prezzo una vergogna molto maggiore? Che accidenti essere nati, che difficoltá sopravenute, che pericoli scopertisi, dopo l’avere publicato la impresa per tutto il mondo? e non piú tosto crescere manifestamente ognora la speranza della vittoria? essendo giá restati vani i fondamenti in su i quali gli inimici aveano posta tutta la speranza della difesa: perché e l’armata aragonese, rifuggita vituperosamente, dopo avere data invano la battaglia a Portovenere, nel porto di Livorno, non potere fare piú frutto alcuno contro a Genova, difesa da tanti soldati e da armata piú potente di quella; e l’esercito di terra, fermatosi in Romagna per la resistenza di piccolo numero di franzesi, non avere ardire di passare piú innanzi. Che farebbono come corresse la fama per tutta Italia che il re con tanto esercito avesse passato i monti? che tumulti si susciterebbono per tutto? In che sbigottimento si ridurrebbe il pontefice come dal proprio palagio vedesse l’armi de’ Colonnesi in sulle porte di Roma? in che spavento Piero de’ Medici, avendo inimico il sangue suo medesimo, la cittá devotissima del nome franzese e cupidissima di recuperare la libertá oppressa da lui? Non potere cosa alcuna ritenere l’impeto del re insino a’ confini del regno di Napoli, dove accostandosi sarebbono i medesimi tumulti e spaventi, né altro per tutto che o fuga o ribellione. Temere forse che avessino a mancargli i danari? i quali, come si sentisse lo strepito dell’armi sue, il tuono orribile di quelle impetuose artiglierie, gli sarebbono portati a gara da tutti gli italiani; e se pure alcuno si mettesse a resistere, le spoglie le prede le ricchezze de’ vinti gli nutrirebbono l’esercito: perché in Italia, assuefatta per molti anni piú alle immagini delle guerre che alle guerre vere, non era nervo da sostenere il furore franzese. Però, quale timore quale confusione quali sogni quali ombre vane essere entrate, nel petto suo? Dove essere