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piccola speranza di salute che stimavano il perdere tutti i carriaggi e i cavalli meno utili, essere il minore male che potesse loro succedere. Non s’accorse della levata loro, fatta tacitamente senza suono di trombe e di tamburi, cosí presto l’Alviano, perché la nebbia foltissima che era la mattina gli impediva la vista: ma come prima se ne fu accorto, gli seguitò con tutto l’esercito, nel quale si dicevano essere mille uomini d’arme mille stradiotti e semila fanti; infestandogli sempre da ogni parte gli stradiotti e numero infinito di villani, che scendendo dalle montagne gli percotevano con gli archibusi, onde col pericolo augumentava sempre la difficoltá del camminare, maggiore per la moltitudine de’ carri e de’ carriaggi e per la quantitá grande della preda, e perché procedevano per istrade anguste e affossate, le quali non aveano avuta comoditá di allargare colle spianate; ma gli conservava ordinati, benché camminassino con passo accelerato, oltre alla virtú de’ soldati, la sollecita diligenza de’ capitani: e nondimeno, essendo proceduti in tante angustie circa due miglia, pareva a essi stessi difficillimo il continuare molto cosí.

Ma non fu paziente la temeritá degli inimici ad aspettare che si maturasse sí bella occasione, condotta giá quasi alla sua perfezione. L’Alviano, impotente come sempre a raffrenare se medesimo, assaltò, non tumultuosamente ma con l’esercito ordinato a combattere e con l’artiglierie, il retroguardo degli inimici, guidato da Prospero Colonna. Piú certa fama è che, tardando l’Alviano ad assaltargli,... Loredano uno de’ proveditori, con ferventi parole lo morse: perché non dava dentro? perché lasciava andarne salvi gli inimici giá rotti? dalle quali parole precipitato il ferocissimo capitano, dette furiosamente il segno della battaglia. Altri affermano essere stato autore del fatto d’arme Prospero Colonna, per consiglio del quale il viceré avere piú tosto [tentato] sperimentare la fortuna incerta del combattere che seguitare per altro modo la speranza piccolissima di salvarsi. E aggiungono che, avendo fatto segno di volere ritornare verso Vicenza, l’Alviano avea fatto fermare ne’ borghi di Vicenza Giampaolo Baglione colle genti venute