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336 storia d'italia

vendicarsi contro a tutti delle ingiurie ricevute e assicurarsi da’ pericoli e da’ sospetti futuri. Ma piú movevano il pontefice l’autoritá e le offerte de’ svizzeri; i quali, perseverando nel pristino ardore, offerivano, ricevendo seimila raines il mese, di occupare e difendere con seimila fanti i passi del Monsanese di Monginevra e del Finale e, essendo pagati loro quarantamila raines il mese, di assaltare con ventimila fanti la Borgogna. In queste conflittazioni ambiguo il pontefice in se medesimo, perché donde lo spronava la voglia lo ritraeva il timore, dando a ciascuno risposte e parole generali, differiva di dichiarare quanto poteva la mente sua. Ma instando, giá quasi importunamente, il re di Francia, gli rispose finalmente: niuno sapere piú di lui quanto fusse inclinato alle cose sue, perché sapeva quanto caldamente l’avesse confortato a passare in Italia in tempo che si poteva senza pericolo e senza uccisione ottenere la vittoria; le quali persuasioni, per non si essere osservato il segreto tante volte ricordato da lui, erano pervenute a notizia degli altri con detrimento di tutti a due, perché e lui era stato in pericolo di non essere offeso da essi e alla impresa del re erano cresciute le difficoltá, perché gli altri avevano riordinate le cose loro di maniera che non si poteva piú vincere senza gravissimo pericolo e senza effusione di molto sangue, e che essendo nuovamente cresciuta con tanto successo la potenza del principe de’ turchi, non era né conforme alla sua natura né conveniente allo officio di uno pontefice favorire o consigliare i príncipi cristiani a fare guerra tra loro medesimi; né potere altro che confortarlo a soprasedere, aspettando qualche facilitá e occasione migliore, la quale quando apparisse riconoscerebbe in lui la medesima disposizione alla gloria e grandezza sua che aveva potuto riconoscere a’ mesi passati. La quale risposta, benché non esprimesse altrimenti il concetto suo, non solo arebbe privato il re di Francia della speranza d’averlo favorevole ma, se gli fusse pervenuta a notizia, l’arebbe, quasi certificato che il pontefice sarebbe congiunto, e co’ consigli e con l’armi, contro a lui. E queste cose si feciono l’anno mille cinquecento quattordici.