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re di Francia; e appresso a’ svizzeri Ennio vescovo di Veroli nunzio apostolico, che poi quasi decrepito fu promosso al cardinalato, oltre a molti altri offici molesti al re confortava i cinque cantoni a seguitare l’amicizia di Cesare. Onde trattandosi nel medesimo tempo tra Cesare, il quale fermatosi tra Trento e Spruch spaventava piú i franzesi con le dimostrazioni che con gli effetti, e il re di Inghilterra e i svizzeri che di nuovo si assaltasse il ducato di Milano, temeva il re di Francia che queste [cose] non si trattassino con volontá del pontefice; del quale appariva anche in altro il malo animo, perché con varie eccezioni interponeva difficoltá nel concedergli la decima de’ benefici del regno di Francia promessagli a Bologna. E nondimeno (tanta è la maestá del pontificato) il re si ingegnava di placarlo con molti offici: onde, volendo, dopo la partita di Cesare, molestare, per trarne danari, la Mirandola, Carpi e Coreggio come terre imperiali, se ne astenne per le querele del pontefice, che prima avea ricevuti i signori di quelle terre in protezione; e infestando i mori d’Affrica con molti legni il mare di sotto, gli offerse di mandare, per sicurtá di quelle marine, molti legni che Pietro Navarra armava a Marsilia di consentimento suo, per assaltare, solo per la speranza di predare, con seimila fanti i liti della Barberia. E nondimeno il pontefice, perseverando nella sentenza sua, con tutto che parte negasse parte scusasse queste cose, non consentí mai non che altro alla sua dimanda, fatta con grande instanza, di rimuovere il vescovo verulano del paese de’ svizzeri; né mai rimosse Muzio Colonna del modonese, ove fingeva essere alloggiato di propria autoritá, se non quando, partito Prospero da Bologna e rimaste vane tutte le cose che si trattavano, non era piú di momento alcuno la stanza sua. Al quale fu infelicissimo il partirsi, perché non molto poi, entrato con le forze de’ Colonnesi e con alcuni fanti spagnuoli furtivamente di notte in Fermo, morí in spazio di pochi giorni d’una ferita ricevuta la notte medesima mentre dava opera a saccheggiare quella cittá.