Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/299

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libro sestodecimo - cap. v 293

secondo che le occasioni consiglieranno. Queste sono le vie per le quali sempre sono camminati i savi príncipi, e particolarmente quegli che vi hanno fondato tanta grandezza; i quali non hanno mai gittato via gli instrumenti del crescere né allentato, quando l’hanno avuto propizio, il favore della fortuna. Cosí dovete fare voi, al quale appartiene per giustizia quello che in qualcuno di loro poteva parere ambizione. Ricordatevi, Cesare, che voi siete principe e che è ufficio vostro di procedere per la via de’ príncipi; e che nessuna ragione, o divina o umana, vi conforta a omettere l’opportunitá di fare risorgere l’autoritá usurpata e oppressa dello imperio, ma vi obliga solamente ad avere animo e intenzione di usarla rettamente. E ricordatevi sopra tutto quanto sia facile a perdere l’occasioni grandi e quanto sia difficile ad acquistarle; e però, mentre che si hanno, essere necessario di fare ogni opera per ritenerle né fondarsi in su la bontá o in su la prudenza de’ vinti, poi che il mondo è pieno di imprudenza e di malignitá, e giudicando che o dalla grandezza vostra o da nessuno altro mezzo si ha a difendere la religione cristiana, accrescerla quanto si può, non piú per interesse della autoritá e gloria vostra che per servigio di Dio e per zelo del bene universale. —

Impossibile sarebbe esprimere con quanto favore di tutto il consiglio fusse udito [il duca d'Alva], avendosi giá ciascuno proposto nell’animo lo imperio di quasi tutti i cristiani: però, non fu alcuno degli altri che senza replica non confermasse la medesima sentenza; approvandola ancora Cesare, piú presto sotto specie di non volere discostarsi dal consiglio de’ suoi che con dichiarare quale fusse per se stessa la sua inclinazione. Espedí adunque, Beuren, cameriere intimo e molto accetto, a notificare a’ capitani la sua deliberazione e a visitare in suo nome il re di Francia, e a proporre le condizioni con le quali poteva ottenere la liberazione. Il quale, fatto il cammino per terra (perché la madre del re, acciò che piú comodamente si potessino trattare le cose del figliuolo, non impediva piú il transito agli uomini e a’ corrieri che andassino