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libro sestodecimo - cap. vi 297

inimico lui il regno di Francia non avesse a essere molestato, ma che se egli da uno canto dall’altro Cesare movessino l’armi, avendo con loro Borbone e tante occasioni, che ogni cosa si empierebbe di difficoltá e di pericoli.

Ma di questo cominciò presto a dimostrarsi a madama qualche speranza. Perché, se bene il re di Inghilterra avesse, subito che intese la nuova della vittoria, fatti segni grandissimi di allegrezza e publicato di volere passare in Francia personalmente, mandati anche a Cesare oratori per trattare e sollecitare di muovere comunemente la guerra, nondimeno, procedendo in questo tempo col medesimo stile che altre volte aveva proceduto, ricercò anche madama che gli mandasse uno uomo proprio; la quale lo spedí subito con amplissime commissioni, usando tutte le sommissioni e arti possibili a mitigare l’animo di quel re: il quale, non partendo dal consiglio del cardinale eboracense, pareva che avesse per fine principale di diventare talmente cognitore delle differenze tra gli altri príncipi che tutto il mondo potesse conoscere dependere da lui il momento della somma delle cose. Però, e nel tempo medesimo offeriva a Cesare di passare in Francia con esercito potente, offeriva di dare perfezione al parentado conchiuso altre volte tra loro e, per levarne ogni scrupolo, consegnare di presente a Cesare la figlia, che non era ancora negli anni nubili. Ma avevano queste cose non piccole difficoltá, parte dependenti da lui medesimo parte dependenti da Cesare, non pronto a convenire con lui come era stato per il passato; perché quel re dimandava per sé quasi tutti i premi della vittoria, la Piccardia la Normandia la Ghienna e la Guascogna, con titolo di re di Francia; e che Cesare, ancora che i premi fussino ineguali, passasse personalmente in Francia, partecipe egualmente delle spese e de’ pericoli. Turbava la inegualitá di queste condizioni l’animo di Cesare, e molto piú che, ricordandosi che negli anni prossimi aveva ne’ maggiori pericoli del re di Francia allentato sempre l’armi contro a lui, si persuadeva non potere fare fondamento in questa congiunzione; ed essendo esaustissimo di danari e stracco da tanti