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302 storia d'italia

a Cesare le sue; dimandando che poi che Cesare non aveva ratificato nel termine de’ quattro mesi secondo la promessa del viceré, fussino restituiti a’ fiorentini i centomila ducati: alla quale dimanda si rispondeva (piú presto cavillosamente che con solidi fondamenti) la condizione della restituzione de’ centomila ducati non essere stata apposta nello instrumento ma promessa per uno articolo da parte dagli agenti del viceré con giuramento, né referirsi alla ratificazione de’ tre articoli stipulati separatamente dalla confederazione ma alla ratificazione della confederazione, la quale Cesare aveva nel termine de’ quattro mesi ratificata e mandatone le lettere nella forma debita. Perveniva anche alla notizia del pontefice che le parole di tutta la corte di Cesare erano piene di mala disposizione contro alle cose d’Italia; e seppe anche che i capitani dello esercito suo cercavano di persuadergli che, per assicurarsi totalmente d’Italia, era bene fare restituire Modena al duca di Ferrara, rimettere i Bentivogli in Bologna, pigliare il dominio di Firenze di Siena e di Lucca come di terre appartenenti allo imperio. Però, trovandosi pieno di ansietá e di sospetto ma non avendo dove potersi appoggiare, e sapendo che i franzesi [si] offerivano a dargli Italia in preda, andava per necessitá temporeggiando e simulando.

Trattavasi in questo tempo continuamente l’accordo tra i viniziani e il viceré; il quale, oltre al riobligargli alla difesa in futuro del ducato di Milano, dimandava, per sodisfazione della inosservanza della confederazione passata, grossissima somma di danari. Molte erano le ragioni che inclinavano i viniziani a cedere alla necessitá, molte che incontrario gli confortavano a stare sospesi; in modo che i consigli loro erano pieni di varietá e di irresoluzione: pure, alla fine, dopo molte dispute, attoniti come gli altri per tanta vittoria di Cesare e vedendosi restare soli da ogni banda, commessono all’oratore suo Pietro da Pesero, che era appresso al viceré, che riconfermasse la lega nel modo che era stata fatta prima ma pagando a Cesare, per sodisfazione del passato, ottantamila ducati. Ma instando determinatamente il viceré di non rinnovare la confederazione