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Cosimo Medici Duca di Firenze et di Siena. Con privilegii. — In Vinegia Appresso Gabriel Giolito de Ferrari, MDLXIIII. — Della dedica di Agnolo Guicciardini a Cosimo dei Medici, che pure integralmente riportiamo, è particolarmente importante ciò che si dice riguardo al metodo seguito nel lavoro di preparazione per la stampa.

«All’Illustrissimo et Eccellentissimo Signore, il Signor Cosimo Medici, Duca di Firenze et di Siena Sig. et Padron nostro osservandiss.

Noi siamo Illustrissimo et eccellentissimo Principe venuti al fine di quello studio, et diligenza, la quale da noi si è potuta usare maggiore nell’ordinare gli ultimi quattro libri dell’Historia di M. Francesco Guicciardini nostro Zio, et se non haremo conseguito quello, che alla grandezza dell’autore, et all’imperfettione di essi si richiedeva, essendo rimasti doppo la morte sua in alcuni luoghi non continuati et distesi, almeno ci siamo ingegnati sadisfare a quello obligo, al quale ci strigneva l’amore et la reverenza che noi portiamo alla memoria sua, et a suoi scritti, et come ci ha insegnato una lunga esercitatione, et pratica, che hanno fatta alcuni di noi in questa Historia, havendo havuto per obietto principale il non variare in parte alcuna i sensi, ma solo l’ordinare, et comporre le parole che egli lasciò scritte, piú chiare, et piú pure che abbiamo saputo, senza aggiugnere o levare cosa alcuna, avendo voluto piú tosto lasciare qualche luogo vacuo, che mescolare in questa Historia concetti, o parole d’altrui, promettendoci che la prudenza et discreto giuditio di quelli che leggeranno quest’opera, habbino a scusare quei difetti, che in essa forse troverranno, come causati dalla breve vita dell’autore, per la quale non gli fu conceduto porre l’ultima mano a’ suoi scritti. Con questa intentione addunque habbiamo terminata quest’opera et sentendo che i sedici primi libri publicati tre anni sono hanno generato ne gli huomini molto desiderio di vedere questi quattro ultimi, come figliuoli del medesimo padre, et come quelli che contengono cose piú propinque a’ tempi nostri, et per la qualitá et grandezza loro forse maggiori delle prime, ci è parso concedere loro, per i conforti di molti, questa satisfattione, di mandarli in luce, sperando insieme fare cosa grata a V. Eccellenza Illustrissima la quale amando tanto le scientie, et ancora la cognitione dell’Historie come maestre de gli huomini grandi, et cercando di giovare al mondo, possiamo credere, che per il frutto che trarranno gli huomini di questa lettione, habbia ad havere caro la pubblicatione di questi ultimi libri, come hebbe quella de primi, oltre che in essi sentirá rinnovare la chiara memoria del valore del Signore Giovanni suo padre, il quale se non fusse stato da acerba morte cosí tosto, et nel fiore della gioventú sua rapito, harebbe vivendo pareggiato la gloria dei piú famosi antichi, ma perchè piú degne lodi si convengono alla fortezza, et virtú sua, che le nostre, lasceremo questo ragionamento, et tanto piú volentieri, quanto che et