Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. V, 1929 – BEIC 1848561.djvu/331

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nota 325

dal nostro Historico, et da altri, è conservato illustre il nome suo, cosí piacesse a Dio, che la nostra etá producesse scrittori simili a quelli, che celebrarono l’opere sue, come ella ha prodotto V. Eccellenza figliuolo suo, pari di valore, et di prudenza a lui, ma tanto superiore di grado, et di fortuna, quanto la grandezza, et la potenza de gli stati suoi, acquistati parte per la spontanea elettione de popoli, parte per giusta forza d’arme a tutto il mondo fanno manifesto, i quali scrivendo fussero bastevoli a spiegare, et a dimostrare alle genti quelle eccellenti virtú di clemenza, di iustitia, di prudenza, et di fortezza, che in lei per un lungo, et continuo corso sono apparite, et hora vie piú che mai appariscono, et risplendono, ma doviamo pure prometterci, essendo il campo cosí ampio, et cosí honorato, che e’ non habbia a mancare in Toscana, et in Firenze particolarmente, madre di tanti belli, et generosi spiriti, sollevati e inanimiti alli studii delle lettere dalla liberalitá di V. Eccellenza chi degnamente possa perpetuare nella memoria de’ posteri l’opere, et la virtú di quella, alla quale noi augurando questa eterna felicitá, vero premio de gli huomini valorosi, poi che altro giovamento non possiamo arrecare alla gloria sua, gli consacriamo, et dedichiamo riverentemente quest’opera, supplicandola, che si degni accettarla con lieta fronte, et pari all’affetto, còl quale io in nome di tutti gliene presento, et li bacio humilmente le mani.

Di Firenze il giorno XX. di Luglio M.D.LXIIII. — Di V. Eccellenza Illustrissima Humiliss. et devotiss. servidore Agnolo Guicciardini.»

Tanto l’edizione del Torrentino quanto quella del Giolito mancano di passi di diversa ampiezza, certo, i piú e piú importanti, soppressi dalla censura. La ragione della soppressione ci vien detta dal contenuto dei passi stessi, di cui però alcuni si riducono a brevissime espressioni. I piú importanti sono quattro, e riguardano rispettivamente Lucrezia Borgia, l’origine del potere temporale dei papi, l’interpretazione di un passo della sacra scrittura e la tirannide sacerdotale. Gli altri sono crude espressioni o giudizi riguardanti credenze religiose o pontefici o prelati o personaggi della casa de’ Medici o altri principi: ed è di qualcuno di questi ultimi luoghi che si può pensare si debba l’esclusione al riguardo per Cosimo de’ Medici a cui la «Storia» veniva dedicata. Del resto, ecco l’elenco di tali passi, con l’indicazione delle pagine ove essi si trovano nella presente edizione.

1. «piú per favore che per ragione»; vol. I, p. 26.

2. «Era medesimamente fama... e impotente al coito»; vol. I, p. 286.

3. «fondandosi in sulle leggi fatte per loro medesimi»; vol. I, p. 300.