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nota 343

ché la stessa lezione ricorre tanto in VI quanto in V App. e perché non ci sembra manchevole, ma, anzi, nella sua concisione, piú efficace.

Gher., I, 160, 17 e n.: «... premii tanto grandi e tanto degni che né piú grandi né piú degni n’aremmo saputo noi medesimi desiderare». In nota il Gh., riportata la lezione ‘saputo’ delle precedenti edizioni e ad essa riferendosi, dice: «Cosí veramente anche i codici eccetto III (116), la cui lezione m’è parso dover preferire».

Pres. ed. I, 199. Preferiamo la lezione ‘saputo’ dei codici successivi al III, e che hanno di esso maggiore autoritá. Anche il Carli nota «... si poteva e forse si doveva mantenere la lezione ‘saputo’ che ci offre un costrutto non alieno dall’uso cinquecentesco...».

Gher., I, 192, 30—31 e n. 1: «e essendo uscito fuora della [terra di] Porcina Mariano Savello...». Il Gh., riportata la lezione delle precedenti edizioni ‘fuori di Porcina’ e riferendosi ad essa, dice in nota: «Cosí corretto, non di mano dell’autore in VI, 1, 4.01». A me è parso meglio supporre esser rimasto nella penna all’autore (V App. 156) quel ‘terra di’ e l’ho aggiunto.

Pres. ed., I, 237. A noi pare che la lezione di V App. ‘e essendo uscito fuora della Porcina Mariano Savello...’ possa stare, e perché dell’A. crediamo di doverla mantenere.

Gher., I, 272, 9—10 e n. 2: ‘per la diversitá del sangue e de’ costumi Franzesi da quegli degli Italiani’. Annota il Gher., riportando l’altra lezione ‘Franzesi con gl’italiani’: «Lezione dei Codd. IV—VI». Io ho adottato quella di III (197), autografa. Il Carli si domanda: «Ma non potrebbe l’A. stesso aver voluto correggere la lezione di III per toglier di mezzo i troppi genitivi e per evitare lo spiacevole omeotileuton, ‘quegli degli’ sostituendo uno scorcio piú libero e non disforme dall’uso comune?».

Pres. ed., I, 334. Da noi è preferita la lezione di IV—VI, perché ci sembra quasi spontanea la modificazione della lezione precedente (di III), e quindi riferibile all’A. stesso.

Gher., I, 276, 32 e n. 2: ‘e se bene gli fussino proposti disegni di qualche diversione, e giá in Valdibagno fusse data qualche molestia alle terre de’ Fiorentini, non fece, per questo, movimento alcuno’. E, riferendosi alla lezione ‘momento’, dice il