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bili si raccontano cose drammatiche. Quelle reliquie a Villa diconsi i Pagà. Lozio ha cava e sega di marmo occhiallino, e 1011 abitanti.


Malegno gareggia con Erbanno per la bontà del vino che produce nel suo seno aperto al sole, difeso dall’aquilone, e due secoli sono avea fama per uve moscatelle e schiave. La chiesa parrocchiale, rifatta nel 1415, lasciò l’esterno del coro di forma più antica lombarda. Sulla piazza in nicchia Malegno serba dipinto del 1470. Frazione di esso è l’Ospitale a piè del ponte vecchio dell’Oglio per Cividate, dove nel secolo XIII si aprì brefotrofio, dove è la chiesetta della Madonna con inscrizione del 1340, e con dipinti esterni all’ospizio del secolo XVI. Malegno ha sette fucine per mescoli forati, e 1065 abitanti.

Crescenzio nel 1300 noverò tra le buone uve d’Italia quella detta malegno (mal legno), dalla quale pare originato il nome a questo paese vitifero, se egli non fu origine del nome di quell’uva.


Cividate col nome ricorda d’essere stato il centro politico ed amministrativo della valle a’ tempi del dominio romano, quando essa ascritta alla tribù Quirina formava repubblica federale da sè, indipendente da Bergamo e da Brescia. Embrici inscritti con alfabeto etrusco scopertivi, accennano che fu luogo no-