Pagina:Guida al Lago d'Iseo.djvu/103

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tevole anche prima dei Romani. Il nome, Civitas è generico e coprì lo speciale che avea pria, e che da alcuni si suppose fosse quello di Vannia, che Tolomeo pose tra gli Euganei all’occidente dei Veneti. Qui era il capo o l’assemblea de’ Camuni, nome antico che si ripete tra i Baschi de’ Pirenei. La tradizione medievale attribuisce anche il nome di Blasia al sito, ma nè Vannia, nè Blasia ripetesi in qualche luogo nel territorio di Cividate1. Molte lapidi qui cavate si portarono ne’ musei di Bergamo e di Brescia, ma alcune si veggono ancora immurate, la più importante nella parrocchiale, e due nell’orto della canonica. Vi si trovarono traccie del teatro, della tribuna, della curia. A Cividate romana i Franchi opposero Breno, dalle cui rocche vollero frenare i ricalcitranti al cristianesimo feudale, ma Cividate rimase una delle cinque pievi battesimali della valle, e diventò curia del vescovo di Brescia, che pei suoi avvocati e gastaldi vi eresse fortilizii, de’ quali sonvi notevoli avanzi. Alla fine del secolo scorso e fino al 1806, fu arciprete di Cividate il dotto Guadagnini, illustratore della storia camuna, parecchi manoscritti del quale ora sono nella famiglia Labus. La parrocchiale ha un quadro di Calisto da Lodi. Ed una magnifica croce d’argento cesello e niello del 1518 di Girolamo delle Croci da Brescia. Curioso vi era il vec-

  1. Il suono di Blasia sentesi nel monte Bles sopra Viù.