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chio ponte di legno coperto al modo germanico, e bello a vedere è il chiostro di S. Pietro fondato da S. Antonio da Padova sul colle Barberino alla metà del secolo XIII, da rovine di Castello, ricostruito con buono stile nel secolo XVI su eminenza, donde si gode il prospetto più completo della valle Camonica inferiore. Quel chiostro ora è posseduto e conservato da Morandini di Bienno. Abitanti 911.

Il ponte nuovo di Cividate fu costrutto nel 1871.


Breno si pronuncia Bre, nome celtico portato anche da paesello sul Brembo presso Bergamo, e che deriva o da brek greppi, o da brik ponte, onde Brie, Briöl, da bren capo, principe. E tradizione che fra le castella che per rifugio dagli Ungheri si restaurarono nel 906, fossero in Valcamonica Rogno, Montecchio e Breno. Che si tolse centro dei dominii feudali nella Valle, ma la cui chiesa rimase dipendente da quella pievana o battesimale di Cividate. Il ponte attuale che guida a Breno chi viene dal mezzodì, anticamente avea saccello di Minerva, e si dice ancora Manerba. Sopra Breno a levante è la frazione Astre, ove furono rinvenuti sepolcri romani. Gli Statuti di Brescia pongono il castello di Breno tra i primi della Valle, insieme a quelli di Montecchio, di Gorzone, di Esine, di Prestine, di Cimbergo, di Malonno, di Corteno, di Mù, di Vezza, di Dalegno.