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regime idraulico dei fiumi 23


che i più elevati tronchi. Trascorrono sopra un suolo dell’arenaria-macigno, ed è ai medesimi provveduto bastantemente dalla natura con ripe composte da dirupate scogliere, e con cateratte di vivo masso. Ma diremo di quelli posti sul versante meridionale dell’Appennino.

La Valle dell’Ombrone ha gli Appennini da tramontana, da dove scendono le maggiori e più impetuose sue acque; è recinta a ponente e mezzodì dai colli di Serravalle e Montalbano, talchè si apre a levante, in senso inverso alla gran valle dell’Arno, ove pure deve scaricare le sue acque. Da questa configurazione che, quantunque bizzarra, è comune a tutte le vallate a destra dell’Arno, nasce che gli scogli della pianura sieno lenti e difficili; perchè gli alvei dei maggiori fiumi e torrenti, che a guisa di acquedotti delle acque montane scorrono elevati sulla pianura, sdegnano il modesto tributo delle sue acque; le quali solamente col seguitarne il corso, ed attendere che sia passata la superba fiumana, trovano tardi e a stento il modo di riversarsi nei detti fiumi. Non è questo il luogo di ricercare qual fosse lo stato antico del nostro territorio, che per molti dati apparisce essere stato nella maggior parte una palude che si estendeva dai dintorni di Pistoia a quelli di Firenze; nè ci tratterremo a far congetture intorno alle ragioni per le quali potè essere sgombro dalle acque questo suolo sì ubertoso, contentandoci di osservare come le stesse colmate naturali dei fiumi, la rimozione operata dalla mano