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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/106

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88 I DINTORNI DI FIRENZE.

truppe toscane nella gloriosa campagna del 1848 e che cessò di vivere in questo luogo dove, in mezzo ai fiori da lui coltivati, trascorse gli ultimi anni della sua gagliarda vecchiaja.

Ultima delle strade che dalla Barriera della Querce conducono a Fiesole percorrendo le colline di Camerata, è la Via della Piazzola al principio della quale trovasi a mano sinistra

S. Maria della Querce. - Villa Gori. — Antichissimo è il nomignolo di questa località che era prossima al grandioso convento di S. Benedetto al Mugnone e ad una fattoria o grancia dei monaci Camaldolesi. Da un piccolo tabernacolo prossimo ad una vecchia pianta di querce, ebbe pertanto origine nel 1520 un oratorio che colle elemosine dei fedeli potè esser arricchito di decorazioni e di ornamenti di pietra. La tradizione dice che il Buonarroti ne fece il disegno; ma dato che effettivamente ciò fosse le tracce che potevano dimostrarlo scomparvero in quelle furiose demolizioni che vennero compiute prima dell’assedio. Nel 1552 l’oratorio fu rifatto più piccolo e modesto e consacrato solennemente da Mons. Lodovico Serristori vescovo di Bitetto. Nuovi restauri vi furono fatti nel 1787 ed allora l’interno venne decorato di stucchi e di affreschi da varj artisti di quel tempo, fra i quali il Botti, il Ferretti e il Soderini. Dopo la metà di quel secolo venne soppresso e venduto insieme alla casa contigua alla famiglia Gori che ridusse lo stabile a villa, conservando in parte il piccolo oratorio.

La Querce. - Collegio dei Barnabiti. — È un ampissimo e comodo edifizio che da varj anni è sede di un riputato collegio diretto dai PP. Barnabiti. Provvisto di vasti locali, di cortili, di giardini esso è capace di accogliere oltre 200 alunni. Ad esso è unito anche un importante osservatorio meteorologico ricco di strumenti della massima precisione e che ebbe per molti anni a direttore l’illustre e compianto scenziato P. Timoteo Bertelli.

Nel luogo dell’attuale edifizio sorgeva una casa da signore che ai primi del XV secolo apparteneva alla famiglia