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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/175

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BARRIERA DELLE CURE. 141

S. Maria del Fiore. Nel 1339 Lapo di Guglielmo da Fiesole costruì a proprie spese un più comodo locale; ma le romite vi restarono soltanto fino al 1352, perchè, impaurite delle scorrerie che le milizie del Duca di Milano facevano nelle campagne attorno alla città, se ne fuggirono a Firenze. Poco dopo, invece di tornare al loro asilo di Fiesole, preferirono di stabilirsi in altro convento che Giovanni di Cagnazzo aveva edificato lungo il Mugnone ed al quale esse vollero dare il nome di Lapo loro primo benefattore. Il luogo, abbandonato dalle monache, le quali pur ne ritenevano il possesso, venne dato a’ frati di S. Francesco che vi tornarono nel 1404. A cotesti frati l’Arte della Lana assegnò nel 1408 per tre anni le rendite di certi poderi posti nelle vicinanze di Fiesole che erano stati lasciati da Guido di Messer Tommaso Del Palagio e con altri sussidj avuti da quella stessa famiglia, essi poterono nel 1430 ampliare il convento e fabbricare una nuova chiesa sulla quale posero gli stemmi della famiglia che tanto li aveva beneficati. La chiesa, che nella sua parte esterna conserva la struttura di quel tempo, è di vaga architettura e la sua facciata soprattutto presenta un aspetto originale e leggiadro. Ha la porta difesa da una specie di padiglione sporgente su mensole con un arco polilobato nel prospetto. Nella lunetta sottostante e nell’archivolto sono i resti di affreschi di valente artista fiorentino della prima metà del XV secolo. Nel centro è S. Francesco fra due devoti genuflessi e nell’imbotte spiccano sopra un fondo di fiori e di foglie la figura della Vergine e quella di S. Francesco in atto di ricevere le stimate. L’interno della chiesa è stato completamente trasformato, coperto da volta, accresciuto nella parte del coro, mentre nuove e disadorne finestre hanno sostituito quelle primitive anguste, ma caratteristiche.

Ora però si stanno compiendo le pratiche necessarie per togliere molte moderne superfetazioni e per ridurre la chiesa ad un carattere più in armonia con quello della parte esterna. Di oggetti d’arte esistono nella chiesa, una tavola di Piero di Cosimo che rappresenta la Concezione della Vergine, un’altra tavola coll’Annunziazione attribuita