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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/177

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BARRIERA DELLE CURE. 143

etruschi e romani. De’ primi, se si eccettua il lungo e ben conservato tratto delle mura, non sono che pochi resti trasformati e modificati a tempo della dominazione romana, mentre della seconda epoca sussistono gli avanzi di maestose e ricche costruzioni, come il teatro e le terme. Dopo l’incameramento dei beni ecclesiastici, nel podere divenuto demaniale vennero praticate a cura della commissione per le antichità etrusche importanti escavazioni le quali vennero proseguite dopo il 1874 dalla Commissione Archeologica istituita dal Comune, quand’esso ottenne dal Governo la cessione del podere delle Buche delle Fate A questo ampio recinto di terreno, che dal piccolo altipiano costituito dalla piazza della Cattedrale discende rapidamente verso la valle del Mugnone, limitato dalle mura etrusche, si accede da una porta situata dietro l’abside del Duomo, mediante il pagamento d’un biglietto d’ingresso (Cent. 50 per gli scavi ed il Museo). Si possono così visitare il Teatro Romano, le Terme, avanzi di antichi tempi, ruderi di differenti edifizj ed arrivare fino alle mura d’onde si gode il panorama ampissimo e pittoresco della valle del Mugnone e dei monti che la dividono dal Mugello.

Il Teatro Romano è un ampia e grandiosa costruzione che coi suoi ruderi maestosi e solenni, coi resti di sfarzosi rivestimenti marmorei e di sontuosi adornamenti basta a rivelare e dimostrare l’importanza e la ricchezza che la città di Fiesole ebbe quando, perduta l’antica libertà, divenne una colonia romana. Dopo la decadenza e la rovina di Fiesole, questo come gli altri ruderi vennero sepolti dalla terra ridotta a coltivazione e sole rimasero ad attestare l’esistenza del fastoso edilìzio alcune grandi volte o cavee che il volgo, cominciò fin dal medioevo a chiamare le Buche delle fate. Il barone prussiano Friedman di Schellersheim fu nel 1809 il primo a tentar di rimettere in luce questo maestoso rudero e fece scavar la terra fino a porre in vista alcune delle parti più essenziali del teatro, come varj settori della gradinata, le sottoposte cavee, alcuni vomitori e delle scale di comunicazione. Ma compiuti i suoi studj e ricuperati, secondo si afferma, alcuni oggetti di valore archeologico, egli abbandonò