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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/178

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144 I DINTORNI DI FIRENZE.

l'impresa grandiosa. Così tutto fu ricoperto nuovamente dalia terra e F aratro dell’agricoltore nascose una volta ancora quei gloriosi resti della grandezza fiesolana.

Fu soltanto quando il podere divenne proprietà Demaniale che si potè tornare all’opera di escavazione, prima sotto la guida della Commissione per le antichità etrusche e la direzione del dotto archeologo Prof. F. Gamurrini, poi per cura di una Commissione Archeologica Fiesolana alla quale spetta il vanto di aver restituito all’ammirazione ed allo studio de’ visitatori la maggior parte degli edifizi esistenti in questa parte dell’area della vecchia Fiesole. Ciò che resta oggi non è che una parte, si potrebbe dire anzi, è lo scheletro dell’antico teatro che aveva un estensione ed un altezza maggiori e che in ogni suo tratto era rivestito di preziosi marmi e adorno di bassorilievi, di statue e d’ogni genere di sontuosi adornamenti. Ad ogni modo, parecchi settori di gradinate della parte inferiore dell’emiciclo, varie cavee, molti corridoj e varie scale d’accesso, la linea dell’orchestra, la struttura della scena e dei locali annessi, appariscono in modo evidente e servono a dare una chiara idea della forma, dell’ampiezza e dell’importanza di quel teatro capace di accogliere parecchie migliaja di spettatori.

Le Terme Romane. — Non meno grandioso, e ricco era l’edifizio delle terme, forse non unico fra quelli congeneri che dovevano esistere a Fiesole, se si considera come i romani avessero in tutte le loro città grande dovizia di simili stabilimenti di pubblico servizio. Gli avanzi, rimessi in luce e riordinati a cura della commissione archeologica, servono a dare una chiara idea dell’ampiezza e della disposizione di coleste terme. Un grande prospetto ad arcate rivestite di marmi, dei vestiboli, due grandi vasche, molte piscine di minori proporzioni, i ealidarj, i tepidarj, i frigidari, i depositi d’acqua, le caldaie, le camere di riscaldamento, i tubi, i recipienti di piombo, i condotti, le sistole, ecco ciò che tutt’ora possiamo vedere e rilevare nei resti di questo grande edilìzio, non dissimile nella sua struttura organica da quelli di altre cospicue città romane.