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BARRIERA ARETINA. | 7 |
cappella e non pochi di quei marmi andarono dispersi. Quelli che rimasero ed altri che si poterono ricuperare si trovano oggi esposti nel Museo Nazionale di Firenze.
Varlungo. — Borghetto lungo la Via Aretina, posto parte nel Comune di Firenze e parte in quello di Fiesole.
La località, in antico paludosa, bassa, esposta alle piene dell’Arno che in quel punto, mal contenuto dagli argini, dilagava nella pianura, ebbe fino da tempo remoto il nome di Vadum Longum (guado lungo o meglio largo) trasformato in seguito per corruzione in quello di Varlungo.
Le piene del 1380, del 1453, del 1469 soprattutto, arrecarono danni infiniti a questa parte della campagna fiorentina che fu oggetto di preoccupazioni, di provvedimenti e di spese rilevanti al tempo della repubblica, come in quello del principato. Nel 1662 Vincenzo Viviani per ordine del Granduca eseguì alcune opere di difesa sulla riva dell’Arno che valsero ad eliminare i maggiori pericoli delle inondazioni.
Varlungo è stato immortalato dalle opere di varj celebri scrittori. Boccaccio ne fa teatro di una delle sue novelle, il Baldovini intitolò un suo poema Il lamento di Cecco da Varlungo e, rispondendogli colle rime stesse, il Clasio scrisse La Sandra da Varlungo e l’Alisio La disdetta di Cecco.
Al principio del borgo, a mano destra, era lo
Spedaletto di S. Niccolò de’ Teri uno dei tanti luoghi destinati ad accogliere i pellegrini che passavano per le vie maestre e che fu fondato appunto dalla famiglia Teri. Nel xvi secolo, quando venne fatto un elenco generale di tutti gli spedaletti del Granducato, quello di S. Niccolò sussisteva ancora e in un piccolo locale manteneva un letto. Il resto del fabbricato che esso occupava in antico, fu ridotto a villa e venduto alla famiglia Migliorotti. Oggi nel luogo di esso è un moderno monastero delle Monache della Crocetta al quale serve di chiesa l’antico oratorio annesso allo spedale, stato convenientemente ampliato.
A metà del borgo, allo sbocco della Via della Loggetta, è un Tabernacolo dentro al quale sono nelle parti laterali le figure della Vergine e di S. Giovanni Evangelista, di-