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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/203

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BARRIERA DEL PONTE ROSSO. 169

Rialto o La Fogna. - Villa Benvenuti. — Una Madonna Bice vedova di Giovacchino della Magna, ossia d’Alemagna vendeva nel 1465 questa casa da signore a Andrea di Antonio Del Reddito o Redditi del gonfalone Carro ed in questa famiglia restò il possesso fino all’anno 1563, quando Jacopo di Tommaso Redditi la vendeva a Gostanza di Lorenzo Jacopi moglie di Pier Filippo Gianfigliazzi. A questa famiglia, della quale si veggono tuttora gli stemmi all’esterno della villa, essa appartenne fino a’ primi del secolo XIX in cui i Gianfigliazzi vennero a mancare.

La Fogna. - Villa delle Suore Addolorate. — La potente famiglia Minerbetti era padrona fin da tempo lontanissimo di questa villa che nel 1427 appartenne a Tommaso d’Andrea. Alla fine del XV secolo passò in Simone di Francesco De Nobili e più tardi in Bartolommeo di Jacopo Del Caccia. Nel XVII secolo la comprarono i Coresi Del Buono lasciandola in eredità ai Soli. Più modernamente l’ebbero i Pontenani d’Arezzo.

Chiesa o monastero di S. Giovan-Battista di Lapo. — Lungo la Via Faentina, al di là di S. Marco Vecchio, sorge questo monastero che in molte parti serba tuttora la struttura sua originaria. La chiesa specialmente, che ha dinanzi un piccolo piazzale, presenta nelle decorazioni della sua facciata il tipo del XIV secolo. La porta di forma assai elegante, è sormontata da una lunetta nella quale sono i resti di un buon affresco del XIV secolo. L’interno invece è trasformato ed è da deplorarsi che siano sparite le parti più essenziali di un opera che, come risulta da un documento del 1 aprile 1348, venne condotta sotto la direzione di Benci del fu Cione l’architetto della loggia della Signoria, per commissione de’ Capitani della Compagnia di S. Maria della Misericordia che ne avevano avuto incarico da Lapo di Guglielmo da Fiesole.

L’origine del monastero devesi a Giovanni del fu Cagnaccio da Gambassi il quale con suo testamento del 1335 disponeva che nel suo podere detto di Pietrafitta, posto lungo il Mugnone, dovesse edificarsi nel termine di un anno una chiesa con un convento per le Romite di Fiesole e quando le disposizioni da lui prescritte non fossero osservate il