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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/204

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170 I DINTORNI DI FIRENZE.

possesso sarebbe passato ai Capitani di Or S. Michele ed a quelli della Misericordia. La costruzione non fu immediata, ma le monache, per mezzo di Lapo di Guglielmo da Fiesole loro benefattore e protettore, poterono accomodarsi cogli ufficiali della compagnia ed ottenere una dilazione di tempo. Intanto spaventate, dalle scorrerie delle milizie pisane che desolavano il contado fiorentino, lasciarono il monastero che Lapo di Guglielmo aveva edificato per loro fra le rovine della vecchia rocca fiesolana, vennero a Firenze e chiesero facoltà di non tornar più alla loro malsicura sede. Così poterono stabilirsi nel nuovo monastero che per la generosità di Giovanni di Cagnaccio e per le premure di Lapo di Guglielmo era già pressoché condotto a termine nella località che si diceva Pietrafitta o le Cerbine. Il monastero, al quale le suore vollero conservare il nome di Lapo per riconoscenza verso colui che esse avevano eletto procuratore, protettore e difensore del loro monastero e che adoperò ogni sua premura per curarne la edificazione, esiste tuttora. L’edifizio è passato, dal Demanio in proprietà del Comune di Firenze.

S. Maria della Misericordia. - Casa Callai. — È il terzo dei monasteri già esistenti in questo primo tratto della Via Faentina e si può facilmente riconoscerlo in quell’edifizio grandioso che sorge sulla destra della strada al di là del Convento di Lapo. Esso fu fondato nel 1506 per testamento di Antonia Tanini morta nel 1501. Le monache Agostiniane vi si stabilirono nell’anno istesso; ma non vi stettero molto, e nel 1538, per esser soverchiamente cresciute in numero, passarono in altro convento nel popolo di S. Frediano, vendendo questo all’opera delle fanciulle Abbandonate che stavano a S. Bastiano de’ Bini in via Romana. Però anche queste non trovandovisi troppo convenientemente, tornarono a Firenze ed il convento, dopo essere appartenuto al Magistrato della Sanità che lo destinò ad uso di lazzeretto, divenne luogo d’abitazione di privati. Sulla porta che metteva già nella chiesa, esiste tuttora un grazioso bassorilievo della scuola dei Della Robbia che rappresenta la Vergine della Misericordia che accoglie i fedeli sotto l’ampio suo manto.