Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/251

Da Wikisource.

BARRIERA DEL PONTE ROSSO. 209

meritano soprattutto (Tesser ricordati, Lottieri fondatore del monastero di S. Marta, Davanzato di Giovanni gonfaloniere di Giustizia che fu ucciso nel 1866 a S. Miniato dov’era vicario, Niccolò di Roberto ambasciatore e legato della repubblica, Messer Giuliano di lui figlio, che essendo gonfaloniere a tempo della consacrazione di S. Maria del Fiore, fu da Papa Eugenio IV armato cavaliere dello sperone d’oro ed infine Bernardo traduttore di Tacito e storico insigne. La villa di Montughi restò in possesso de’ Davanzati fino a che la famiglia non venne a mancare. Dipoi essa fu delle famiglie Mezzeri, Puget, Celestini ecc.

Su questo vecchio palagio e sopra altre case e ville vicine, un giorno appartenute tutte ai Davanzati, il Cav. Federigo Stibbert riedificò la villa attuale, un ampio e grandioso fabbricato che si estende in mezzo a un delizioso giardino. La fabbrica che ha in gran parte il carattere medioevale, venne edificata sotto la direzione dell’architetto Fortini e fu internamente decorata dal pittore Prof. Gaetano Bianchi. Più che una villa essa può considerarsi come un prezioso museo, giacché nelle ampie e bene adorne sale, oltre a numerose e pregevolissime opere d’arte è riunita una delle più ricche e più complete armerie che si conoscano. Il Cav. Stibbert che fu autore di varie pubblicazioni intorno alle armi antiche, riusci dopo ricerche costanti e con dispendio grandissimo a raccogliere nelle sue sale armi d’ogni epoca e d’ogni paese, molte delle quali costituiscono esemplari rarissimi e di alto valore. Degno dell'importanza della raccolta, è l’ordinamento che lo stesso proprietario seppe dare al suo splendido museo che si può dire, completi doviziosamente le insigni collezioni artistiche e storiche ond’è ricca la nostra Firenze, ora poi che morendo nel corso di quest’anno, il compianto Cav. Stibbert legava generosamente la villa ed il Museo alla città nostra.

Montughi. - Villa Astor. — La famiglia degli Ughi avvocati del Vescovado fiorentino, dalla quale si afferma tradizionalmente

che questa collina avesse nome, possedeva fin da tempo lontanissimo questa villa che Mariano di Giorgio Ughi vendè nel 1469 a Francesco Del Tovaglia.


14