Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/252

Da Wikisource.
210 I DINTORNI DI FIRENZE.

Da questa famiglia passò nei Pepi e, sempre per eredità, in Bartolommeo di Francesco Agli che nel 1546 la vendeva a Michele e Vincenzo di Ser Vincenzo Marzi. Neri di Neri Pepi la ricomprava nel 1548 per rivenderla subito a Maddalena Vettori. Da quest’epoca i passaggi di possesso di questa villa si succedono frequentissimi. La Vettori la vende a Neri di Filippo Capponi che la regala nel giorno stesso alla sorella Alessandra vedova del Cav. Giuliano De Pazzi la quale la lascia in eredità ai nipoti Luigi e Filippo di Niccolò Capponi nel 1626. Essi la rivendono quasi subito al Priore Tommaso Ximenes dai figli del quale la compra nel 1650 Niccolò di Bastiano Scalandroni. Tre anni dopo ne fa acquisto Antonio di Francesco Michelozzi e nel 1684 Y aliena a Gio. Battista del senatore Ubaldo Ubaldini. Ai primi del decorso secolo la comprano i Lazzerini che la rivendono dipoi ai Conti Mori-Ubaldini degli Alberti che ne rimangono in possesso per varj anni. Sulla facciata della villa è lo stemma dei Pazzi fattovi porre nel 1590 da Alessandra Capponi vedova Pazzi.

Montughi. - Villa Castiglioni — A’ primi del XV secolo era casa da signore dei Barducci-Ottavanti ricca e nota famiglia di speziali del popolo di S. Ambrogio e consorte dei Meliini. Clelia figlia di Barduccio Ottavanti sul finire del secolo stesso la portò in dote a Chiarozzo Del Chiaro e dopo una ventina d’anni, sempre per ragioni dotali, Simone di Noferi Lenzoni la ricevette da Lorenzo di Chiarozzo Del Chiaro. I Lenzoni ampliarono e ridussero questa villa che insieme ad altra vicina acquistata varj secoli dopo, fece parte fino al secolo scorso del loro patrimonio. Modernamente fu dei Sanminiatelli.

Montughi. - Villa Giaccone. — Anche questa fu una delle numerose case da signore che la famiglia Davanzati aveva fin da tempo lontano sul colle di Montughi. A’ primi del xvi secolo Gostanza figlia di Piero di Giovanni Davanzati la portò in dote a Niccolò di Antonio Gianfigliazzi; ma ritornò più tardi in casa Davanzati e vi stette fino a che Piero di Bartolommeo non la vendè nel 1577 a Giovanni di Francesco Del Necca. Questi V alienò nel 1584 al cav. Giovan-Battista Rimbotti che la rivendeva nel 1658