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BARRIERA DEL PONTE ROSSO. 211

a Stefano di Francesco Feducci. Rivenduta nel 1671 ai Guccianti passò per eredità di Carlo Guccianti nei nipoti Girolamo Cardi-Cigoli e Jacopo e Lucrezia Sani. Da loro la comprava nel 1708 il cav. Anton Gherardo Lenzoni e per il corso di molti anni fece parte del patrimonio di quest’antica e cospicua famiglia.

Montughi. - Villa Cresci. — Era una delle case da signore dei Davanzati e nel 1427 apparteneva a Niccolajo di Ruberto. Nel 1566 Bartolommeo di Vincenzo la vendeva a Matteo Strozzi; ma a causa di questioni insorte relativamente al pagamento, nel 1581 ritornò a Francesca Davanzati vedova del venditore. Nel 1609 venne venduta alla famiglia Del Chiaro e dall’eredità di Neri Filippo l’acquistava Vincenzo di Sebastiano Bacherelli i cui successori la possedettero fino al decorso secolo.

Tornando indietro per la strada percorsa, fino alla via Vittorio Emanuele osserveremo lungo il muro di un podere un

Tabernacolo. — È qui racchiuso un busto in marmo di S. Antonino Arcivescovo di Firenze fatto per commissione di Monsignor Ferdinando Minucci Arcivescovo di Firenze e inaugurato il 4 maggio 1856. Esso ricorda il luogo dove in antico era posto

S. Antonio del Vescovo oratorio al quale era annesso

il Palazzo dei Vescovi Fiorentini. Quando fosse edificato questo palazzo non sa stabilirlo con certezza nemmeno il Lami dottissimo specialmente in fatto di studj sui monumenti sacri ed egli dice soltanto come i Vescovi avessero colà possessi fino dall'undecimo secolo e come il Vescovo Antonio intorno al 1312 terminasse e perfezionasse la chiesa di S. Antonio e l’annesso palazzo. Fu qui che abitò per varj giorni Papa Giovanni XXIII allorquando i fiorentini lo espulsero dalla città coll’ingiunzione di mai più tornarvi. Vi stette pure vario tempo Papa Eugenio IV accompagnato dalla sua corte e si vuole che l’ardito capitano di ventura Niccolò Piccinino, quando guerreggiava in Toscana, tentasse d’accordo con un Vescovo lombardo di sorprendere qui il Pontefice e di farlo prigioniero.