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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/314

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272 I DINTORNI DI FIRENZE.

Vettori i successori del quale n’erano in possesso anche nel secolo decorso. Modernamente era di proprietà Gigli e la Lista Civile, vivente Re Vittorio Emanuele II, la prese in cambio di altri beni a Castello.

Carelli o Quarto. - Villa Maffei. — La costruzione di questa villa, posta sulla pendice del poggio di Rufignano, non è anteriore alla seconda metà del xvi secolo, giacché non se ne fa ricordo che dopo il 1570, quando la famiglia Ruspoli possedeva in questo luogo un podere comprato da Uguccione de’ Ricci. La villa dev’essere stata edificata di piccole proporzioni da Lucrezia e Cammilla di Vincenzo Ruspoli le quali la venderono poco dopo ai Galeotti. Nel 1624 passa a Filippo di Filippo De’ Santi e nel 1640 ai conti Del Maestro che altri beni possedevano nel vicino popolo di Castello. Nel 1653 i Del Maestro la venderono a Francesco M. a Vettori e da quel tempo la villa di Carello, insieme ad altre due già ricordate, costituì, il cospicuo possesso che i Marchesi Vettori ebbero a Quarto e nei dintorni fino all’anno 1832

Porta Castello. - Villa Costa. — Questo nome del quale non è facile stabilire con certezza l’etimologia, a meno che non derivi dall’esser la villa sulla via che porta a Castello, era proprio di una casa da signore che la famiglia Baldesi o Del Baldese del gonfalone Lion d’Oro, comprò nel 1472 da un Andrea di Noferi. Maddalena figlia di Francesco Del Baldese nel 1591 la portò in dote al marito Jacopo Giunti e Cosimo di lei figlio la vendè nel 1616 a Giovan Battista e Giovan Francesco di Michele Grazzini. I Grazzini l’unirono ai molti altri beni che avevano a Castello e nelle vicinanze e la possedettero per lungo tempo.

Malafrasca. - Villa Luder. — Appartenne a’ primi del XV secolo a Niccolò di Giovanni Gori della famiglia originaria di Careggi e da lui passava nel 1470 a Francesco d'Andrea di Noferi che la rivendè nel 1473 ad un Corrado tedesco vocato Lupo che la lasciò a Leonarda sua moglie. Per dote della moglie Angelica l’ebbe Alessandro Giannini che nel 1552 la vendè a vita a Domenico di Giovanni barbiere detto Beco bello. Ritornata nei Giannini, fu ven-