Vai al contenuto

Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/320

Da Wikisource.
278 I DINTORNI DI FIRENZE.

Vasari dice che Giuliano Bugiardini lo dipinse con somma diligenza, ma di esso non ho trovato traccia.

Le Capanne o il Gheruccio. - Casa Ridolfi. — Fu una casa da signore antichissima ed appartenne ai Gherucci d’onde le venne il nomignolo di Gheruccio. Dipoi l’ebbero i Gondi, quindi i Salvetti e da Maria Caterina Salvetti priora di Boldrone andò a far parte dei beni di quel Monastero.

Gli Arcipressi. - Villa Catani Scappucci. — Questa villa fu fin da tempo lontanissimo possesso della celebre famiglia Carnesecchi la quale ne fu padrona sino a’ primi del XVI secolo. Dopo l'ebbero i Mini speziali al Canto del Giglio, famiglia dalla quale uscì quella Lisabetta che fu madre al celebre navigatore fiorentino Amerigo Vespucci. I Mini la possedevano anche alla fine del XVIII secolo.

Via del Prato o L’Olmo a Castello. - Casa Ridolfi già Fossi. — Presso la stazione ferroviaria di Castello è questa casa colonica la quale conserva molte tracce di una importante villa del XIV secolo. In un antico salone, oggi ridotto a capanna, è un importante affresco di scuola fiorentina del XV secolo. La casa da signore appartenne in origine ai Carnesecchi, poi fu dei Guidacci e da questi pervenne in eredità ai Torrigiani. Addetto al podere di questa villa è il grandioso tabernacolo posto lungo la Via Vittorio Emanuele a Castello. Oltrepassando il punto dove fu già un’antica osteria posta difaccia allo sbocco dello splendido viale che conduce alla Villa Reale di Castello, proseguiremo lungo la Via Vittorio Emanuele fino al limite del territorio dì Castello, per tornar dopo indietro e percorrere le strade a tramontana di quella via principale, comprese pure in quella parrocchia.

Il Cantone o l'Olmo a Castello. - Fattoria Martelli. — L’edifizio che conserva il vetusto carattere medievale di villa grandiosa, appartenne nel XV secolo alla famiglia Barbigi o Del Barbigia originaria di Signa la quale la possedette fino alla sua estinzione nel secolo XVII. Nel 1695 pervenne nel Conte Agostino Zefferini e successivamente venne acquistata dai Martelli.