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BARRIERA DEL PONTE ALL’ASSE. | 281 |
Via di Mezzo. - Casa Corsini. — Le case ad uso di contadini e di scuderia prossime al cancello d’accesso al giardino del Principe Corsini, erano in antico annesse ad un podere dei Del Saggina possessori del vicino Palazzaccio. Nel 1531 il podere era di Bartolommeo d’Antonio calzolaio, poi passò nel 1556 in Lorenzo Pagni, segretario di Cosimo I, nel 1367 in Niccolò di Giulio de’ Medici e nel 1598 in Lessandra vedova di Lione di Niccolò de’Medici e figlia di Jacopo di Lorenzo Giacomini. I Giacomini edificarono una villa che nel 1698 fu acquistata dalla Marchesa Lucrezia Corsini nata Rinuccini. Da quell’epoca la villa, ridotta poi ad altri usi, fa parte del possesso dei Principi Corsini.
Via di Mezzo. - Villa Gozzini. — In origine era una modesta casetta con podere che nel 1498 era posseduta da Salvi Panuzzi. Nel 1508 passò per compra in Niccolò ed altri figli di Niccolò Del Maestro Luca, famiglia del popolo di S. Trinità. Da loro l’ebbero i Del Zaccheria che nel 1590 la venderono a Giuliano di Giovanni Ricci che fu letterato ed erudito d’alto valore, arciconsolo della Crusca e che vi morì nel 1606. L’anno dopo, i figli di lui vendevano la villa a Giovali Battista Botti e nel 1613 l’acquistava dagli eredi di lui Alessandro d’Antonio Latini. Fu dipoi dei Casini nel 1622, dei Baldanzi nel 1631, quindi nel 1651 l’acquistava il tenente colonnello Annibale d’Alfonso Cecchi. Modernamente fu della celebre artista di canto Carlotta Carrozzi-Zucchi.
La Petraja. - Villa Reale. — La famiglia de’ Brunelleschi, una di quelle che abitarono il primo cerchio di Firenze, possedeva su questi colli un fortissimo e ben munito castello con bastioni, torri, ballatoj sporgenti e fossati. II milite Piero del fu milite Francesco Brunelleschi, non avendo figli maschi dalla moglie Petruccia, lasciava nel 1362 ai frati dei Servi di Firenze un resedio con due torri, detto la Petraja, perchè vi fondassero un monastero con 12 religiosi. Però i frati non presero il possesso in tempo e Petruccia impadronitasi a titolo di restituzione di dote della Petraja, la vendeva ad Attaviano di Messer Boccaccio de’Brunelleschi. Ne nacque una lite che fu poi appianata,