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BARRIERA DEL PONTE ALLE MOSSE. 363

vamente vi entrarono pure i Mazzinghi, i parrocchiani ed i Tornaquinci per eredità delle ultime due donne di casa Carboni.

Più che per i suoi ricordi storici, comuni press’a poco alle altre chiese vicine, questa di S. Andrea offre un interesse tutto speciale per le importantissime opere d’arte che tuttora vi si ammirano in buono stato di conservazione. Esse costituiscono un prezioso gruppo, nel quale sono rappresentati diversi fra i più valenti artisti della scuola fiorentina nel suo periodo più fiorente. Di Giuliano d’Arrigo detto il Pesello è una croce delicatamente dipinta, di Domenico Del Ghirlandajo un soave affresco colla Madonna, il bambino, S. Sebastiano e S. Giuliano che spiccano sopra il fondo d’un paesaggio palustre. Al disopra di questo è il battesimo di Cristo che trae la ispirazione dalla scuola del Verrocchio. In un trittico della fine del XIV secolo sono effigiati l’Annunziazione nel centro ed ai lati S. Eustachio e S. Antonio abate; di Francesco di Giovanni Botticini è una tavola colla Madonna e il bambino in trono framezzo ai Santi Sebastiano, Bartolommeo, Jacopo e Antonio abate. Sopra a questa è un’altra tavola a forma di lunetta colla mezza figura dell’Eterno Padre che ricorda la maniera di Alessio Baldovinetti. Sotto la lunetta è questa iscrizione: «Questa capella chon tuti suoi ornamenti «a facto fare Symo di Domenico Cecherelli perimedio de «lanima sua nel MCCCCLXXX...». Un altro affresco, dove sono dipinte da un artista della scuola di Fra Bartolommeo le figure di S. Alberto e di S. Sigismondo, ha al disotto questa curiosa iscrizione che allude alla malaria che un giorno infestava questi piani: «S. Alberto dovoto dela febre quotidiana et terzana. - S. Sigismondo devoto dela febre «uartana. 158...». Completa il ricco corredo artistico di questa chiesa un elegante ciborio scolpito in pietra da un artista del XV secolo.

S. Donnino a Brozzi. — Anche questa borgata è ampia ed assai popolosa e molte delle sue fabbriche, dall’aspetto grandioso e vetusto, stanno a ricordare come in questo luogo pure avessero forti e signorili dimore antiche e celebri famiglie. V’ebbero fra le altre palazzi, che la furia dei