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Pagina:Guido Carocci I dintorni di Firenze 01.djvu/65

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BARRIERA SETTIGNANESE. 47

In questa chiesa esistono le seguenti opere d’arte: una tavola rappresentante la Resurrezione di Gesù Cristo del Manzuoli da S. Friano; una tela raffigurante l’ultima cena di Gesù di Andrea Commodi; alcuni affreschi della maniera del Cigoli attorno alla statua di S. Lucia; altri affreschi di Piero Bandini nella callotta del coro; un gruppo di terracotta invetriata rappresentante la Madonna col bambino Gesù fra due angeli, opera dell’ultima maniera di Andrea Della Robbia o del figlio Giovanni; un ciborio di marmo, delicato lavoro di scultura ornamentale del XV secolo. Il pulpito fu disegnato da Bernardo Buontalenti.

Oratorio della SS. Trinità. — È annesso alla chiesa parrocchiale e serve di residenza alla Confraternita della Misericordia. Nel parapetto della cantoria, al disopra della porta, è un bassorilievo di marmo rappresentante la Madonna che adora il bambino Gesù, opera d’artista settignanese del XV secolo e seguace della maniera di Desiderio. Sulla facciata esterna è un grandioso bassorilievo di terracotta tinta di bianco rappresentante la Madonna, il bambino Gesù e S. Giovannino, discreto lavoro di un artista della prima metà del xvi secolo.

Di fianco all’oratorio sono incastrati nel muro quattro mascheroni di pietra, lavori del decimoquinto secolo dei quali non è facile determinare la provenienza.

Poggio. - Villa Versè. — Per grandiosità di fabbricato e per eleganza di costruzione è questa una delle più belle ville della collina Settignanese. Fu in origine possesso dei Del Caprina, una famiglia di scultori alla quale appartenne quel Meo di Francesco scalpellatore e architetto che eseguì varie opere a Roma ed in altre città italiane. A lui si deve anche il modello della cattedrale di Torino. Nato a Settignano nel 1430, vi morì nel 1501 e volle essere seppellito nella chiesa di S. Maria, dove aveva fondato una cappella, assegnandole in dote un suo podere. Da Ginevra de Servi, moglie di Meo Del Caprina, passò nel 1529 per eredità in Giovan Battista de’ Servi; ma a causa di disastri commerciali la villa fu dai deputati sugli affari di lui, venduta nel 1572 a Lorenzo di Carlo Strozzi. Questi