Pagina:Historia della Sacra Real Maestà di Christina Alessandra Regina di Svetia.pdf/329

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Due giorni doppo si trasferì alla Chiesa de’ Padri Minori Conventuali di San Francesco dedicata a’ SS. Apostoli. Vi fu incontrata, e servita dal Padre Maestro Felice Gabrielli d’Ascoli Generale di quella Religione, e da’ Padri più qualificati del Convento. Nell’entrare che fece S. Maestà nella Chiesa si diede segno d’allegrezza col suono delle campane, organi, e musica; & il Padre sudetto li diede l’acqua benedetta. Venerato che hebbe il Santissimo, e gli due Altari di San Francesco, e di S. Antonio da Padova nell’Archiconfraternita de’ quali volse essere ascritta, sentì Messa, e poi se n’andò. La Domenica seguente si trasferì Sua Maestà la seconda volta alla Chiesa delle Monache Benedittine dette della Concettione di Santa Maria in Campo Marzo; e come la prima volta non vidde che la Chiesa, volse hora visitare il Monasterio. Vi entrò per tanto accompagnata da Monsignor Vicegerente, ricevuta, e servita alla porta da Donna Tecla Rotolante Abbadessa, da Donna Deodata Baccini Priora, e da tutte le altre Decane, e Monache. Fu condotta Sua Maestà al Coro, e v’intese la Messa con un mottetto cantato dall’angelica voce di Donna Maria Alessandra Galvani. Passò doppo ad una stanza grande, parata di damaschi cremesini frangiati d’oro col suo baldacchino, sedia, e pradella simile. Ivi sentì, non senza offesa della sua modestia, un bellissimo motetto cantato in sua lode, onde molto più si compiacque di diversi altri spirituali, la soavità de’ quali