Pagina:Hoffmann - Racconti II, Milano, 1835.djvu/141

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zione dello studente Anselmo! ed il suo buon umore cresceva a misura ch’egli si promettea di esser presto liberato da’ tutte quelle stravaganti visioni, che lo aveano messo in sì buona strada per diventar pazzo.

Il registratore Heerbrand venne in fatti dopo pranzo; e quando fu preso il caffè e la sera fu arrivata, egli si fregò le mani sorridendo, e diede da capire che portava con sè qualche cosa che misto dalla bella mano di Veronica, e preparato sotto la forma convenevole, diventerebbe un fonte d’allegria per loro in quella bella sera d’ottobre. “Mostrate dunque l’oggetto misterioso, che portate sopra di voi, onoratissimo registratore” disse il vicerettore Paulmann: e il registratore Heerbrand mise la mano nella vasta saccoccia del suo soprabito, e fece comparire alla luce, in tre volte, una bottiglia d’arak, dei limoni, e dello zucchero. Una mezz’ora appena era scorsa, e già un punch delizioso fumava sulla tavola di Paulmann. Veronica versava da bere, ed una conversazione delle più allegre si cominciò tra gli amici.