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— n4 — — Ora comprendo tutto, disse Salva- • tore, il mal animo che mi porta il nipote del Papa è la causa della tua disgrazia.
Sappi che quel goffo orgoglioso figurava fra gli animali del mio quadro, così largiti dalla fortuna. Io non so, per Dio, come ovviare a questo inconveniente. E proferendo le ultime parole, Salvatox*e che avea sempre proseguito a lavorare, depose la tavolozza e il pennello, ed appoggiatosi, al cavalletto colle braccia in croce girò gli occhi per lo studio, mentre il povero Antonio stava tutto dimesso.
In fine Salvatore lo scosse, e disse ridendo: — Senti, amico, io non possofar nulla contro quel prepotente; ma v’ è taluno che potrà fare (gualche buon officio per te, e questo cotale è il signor Formica.
• . • — Ah! per carità, disse Antonio, non . prendetevi gabbo d’ un inféice che è senza speranza.
.. —r- Ti replico che l’ amico formica ti ajuterà in Firenze, come ti hi ajutato a. Roma. Va a confortare Mariama, ed attepdi quietamente il fine della commedia. , Spero che farete tutti e due atnodo
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