Pagina:Hoffmann - Racconti IV, Milano, 1835.djvu/8

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H — sinistri pensieri contemplando ne* suoi quadri quei deserti e quegli uomini selvaggi; e lo spettatore può dire: — Qui si fece un omicidio; là fu gittato da una ruina un cadavere sanguinoso.

Per questo forse Taillasson non andò errato quando scrisse che il Platone'del nostro pittore, il suo Snn Giovanni istesso che annuncia nel deserto la nascita .del % Salvatore, hanno un non so che di malandrino. Ad ogni modo presupposto che ciò sia vero, non si può inferire che quali sono le opere,, tale l’ artista, e credere che chi ha rappresentato in tutta la loro:

vita gli oggetti terribili e selvaggi, debba essere stato un-uomo terribile e selvaggio. Colui che parla molto della spada, bene spesso non sa tenerla in mano a dovere, e chi ha tutta piena l’ anima di sanguinosi- orrori per sapergli all’ uopo, esprimere colla penna o,col pennello, è per lo più d’ auimo assai mite. Quindi invece di dar fede alle voci che corsero sul conto di Salvator Rosa, d’ essersi tra le altre cose mescolato nei tumulti di Masaniello, stimiamo piuttosto che gli orrori di quei tempi di desolazione lo cacciassero da Napoli verso Roma, oyc “