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Armand Carrel avanzò e sparò, dopo aver percorso i dieci passi.
Girardin che aveva fatto solo tre o quattro passi, aveva sparato nello stesso momento; sicchè, lo sparo fu simultaneo.
— Sono stato colpito alla coscia! gridò Girardin.
— Ed io all’inguine! replicò Carrel, ch’ebbe ancora la forza di sedersi in terra.
Accanto a lui, Persat piangeva come un bambino, e Carrel, dimenticando la propria ferita, lo consolava:
— Non vi disperate, amico mio, sarà nulla, o tutto! Comunque, poco male. Fatevi coraggio.
Allorchè, trasportato a braccia dagli amici, passò vicino a Girardin:
— Soffrite molto, Girardin? chiese.
— Vorrei che voi non soffriste più di me!
— Addio, signore, non ve ne serbo rancore.
Carrel conservò la fermezza del suo carattere in mezzo alle più crudeli sofferenze. Quando lo deposero sul suo letto esclamò:
— Il portabandiera del reggimento è sempre il più esposto. Ho fatto il mio dovere, avvenga che può!
Nelle ultime ore di esistenza sopravvenne il delirio1 e morì susurrando la parola: France....
La morte di Carrel fu lutto pubblico e mentre tutti i partiti si riunivano per piangere il disgraziato cittadino morto, gli odi di tutti i repubblicani si accumulavano sulla testa di Girardin, che ritirò la querela contro le Bon Sens, causa prima di tanti guai.
Da quel giorno Girardin non volle più battersi e cominciò col respingere la sfida del direttore del Bon Sens, de Feuillide2.
- ↑ Durante il delirio esclamava: M’hanno combattuto, m’han calunniato, m’hanno odiato.... Ma la Francia forse si ricorderà di me.
E veramente se ne ricordò; perchè a Carrel, nel cimitero di Saint Mandé, per sottoscrizione pubblica, fu elevata una statua in bronzo. - ↑ Eccone la dichiarazione:
«I sigg. Martin Maillefer, redattore del Bon Sens, e Germain Sarrut