Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/209

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138 I Nibelunghi

Brünhilde e disse: Nobil cavaliero,
430Gunthero prence, grazie di tal colpo!
     Ella credea che in suo vigor scagliato
Re Gunthero l’avesse. Oh! ma d’accanto
Furtivamente s’era posto a lui
Uom d’assai più valente! Ella n’andava
435Rapidamente, e n’era il cor sdegnoso.
     Una pietra levò l’inclita donna
E lungo assai dalla sua man gittolla
Con forza immane. Alla rotante selce
Ella dietro avventossi, e l’armi sue
440Tutte su lei romereggiâr. Caduta
Più che dodici braccia era lontana
L’immane pietra, ma con un sol balzo
L’agil fanciulla superato avea
Della pietra il gittar. N’andava intanto
445Prence Sifrido ov’essa giacque, e un poco
La smosse re Gunthèr, ma chi gittolla
Fu Sifrido gagliardo. Era Sifrido
Ardimentoso ed alto e forte assai,
E più lunge d’assai lanciò la pietra
450E dietro le balzò più lunge ancora,