Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/305

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664 I Nibelunghi

Prence a dietro ritrar, ma in questi detti
15Gli rispondea quel da Verona: A tanto
Chi sobbarcarsi mai potrìa? Non vuole,
Ètzel prence non vuol che alcun l’orrenda
Lite disgiunga. — Tal degli Unni eroi
Vide là starsi con occhi piangenti
20Rüedgero allora (e molto pianto invero
Avea quel prode), e alla regina disse:
     Vedete voi sì come sta cotale
Che ha maggior possa innanzi al prence, e a cui
Tutto soggetto sta, genti e paesi!
25Deh! quanti ènno a Rüedgèr dati in possesso
E castelli e città ch’egli dal sire
Toccar dovè! Ma nel presente assalto
Un colpo ei non vibrò degno di lode.
Sembrami inver che nulla egli si curi
30La gran faccenda come va, sua voglia
Da ch’ei toccò nella pienezza. E dicesi
Ch’egli è più forte che altri mai nol possa;
Ma trista è sua parvenza in questa cura.
     Con anima crucciosa a quei che in questa