Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/313

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672 I Nibelunghi

Or prestarvi degg’io. Deh! amici miei,
185Ch’io contro voglia a contrastar m’accingo!
     E dal cospetto del suo re fu visto
Andar mesto e cruccioso. I prodi suoi
Egli rinvenne; ei stavangli daccanto,
Ed egli disse: Armarvi ora v’è d’uopo,
190Voi tutti, amici miei. Deh! che degg’io
I Burgundi assalir valenti e arditi!
     E tosto elli accennâr che ognun balzasse
Là ’ve rinvenne l’armi sue. Qual era
Elmo o di terga immenso giro, a quelli
195Cotesto si apportò da’ lor famigli,
E gli stranieri ardimentosi poi
Udîr dolenti le novelle. Armato
Con cinquecento suoi stava Rüedgero,
Qual, dopo questi, dodici campioni
200A sua aita acquistò. Volean cotesti
Lode acquistarsi in periglioso assalto,
Nulla ei sapean che lor tanto si fea
Morte vicina. Ed ecco si vedea
Rüedgero avanzar di sotto all’elmo,
205E del margravio gli uomini consorti