Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/91

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convento v’era un nostro padre, che era un santo, e si chiamava il padre Macario. Un giorno d’inverno, passando per un viottolo in un campo d’un nostro benefattore, uomo dabbene anch’egli, il padre Macario vide questo benefattore presso ad un suo gran noce; e quattro contadini colle scuri alzate che davano dentro a scalzare la pianta per metterle le radici al sole — Che fate voi a quella povera pianta? domandò il padre Macario. — Eh, padre, sono anni che non la mi vuol far noci, ed io ne faccio legna. — Non fate, non fate, disse il padre: sappiate che quest’anno la porterà più noci che foglie. Il benefattore, che sapeva chi era colui che avea detta quella parola, ordinò subito ai lavoratori che gettassero di nuovo la terra sulle radici; e chiamato il padre che continuava la sua strada, padre Macario, gli disse, la metà del ricolto sarà pel convento. Andò attorno la voce della predizione; e tutti correvano a guardare il noce. Infatti a primavera fiori a furia, e poi noci, noci a furia. Il buon benefattore non ebbe la consolazione di abbacchiarle; perchè andò prima del ricolto a ricevere il merito della sua carità. Ma il miracolo fu tanto più grande, come sentirete. Quel brav’uomo aveva