Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/254

Da Wikisource.

251

pretendere io poveretta, se non ch’ella mi usi misericordia? Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia! Mi lasci andare; per carità mi lasci andare. Non torna conto ad uno che ha da morire far tanto patire una povera creatura. Oh! ella che può comandare, dica che mi lascino andare! M’hanno portata qui per forza. Mi faccia chiudere ancora con questa donna, e mi faccia portare a***, dov’è mia madre. Oh Vergine santissima! Mia madre! Mia madre, per carità mia madre! Forse non è lontano da qui....... ho, veduto i miei monti! Perchè mi fa ella patire? Mi faccia portare in una chiesa: pregherò per lei, tutta la mia vita. Che cosa le costa dire una parola? Oh ecco! ella si muove a compassione: dica una parola, la dica. Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia!”

— Oh perchè non è figlia d’uno di quei sozzi che m’hanno bandito! — pensava l’innominato: — d’uno di quei vili che mi vorrebbero morto! che ora godrei di questo suo guaire; e invece.... —

“Non iscacci una buona inspirazione!” proseguiva fervidamente Lucia, rianimata dal vedere una cert’aria di esitazione nel volto