Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/49

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incollato alla toga salvatrice, come un fanciullino alla gonna della mamma. Quei che avevano mantenuta la piazza vota, fanno ora, con un sollevar di mani, di cappelli, come una rete, una nuvola, per sottrarre alla vista pericolosa della moltitudine il vicario; il quale entra il primo nella carrozza, e vi si accoscia in un angolo. Ferrer sale di poi; lo sportello si chiude. La moltitudine intravvide, seppe, indovinò quel che era accaduto; e mandò un fragore confuso d’applausi e d’imprecazioni.

La parte del viaggio che rimaneva da farsi poteva parere la più difficile e la più rischiosa. Ma il voto publico era abbastanza spiegato per lasciare andar prigione il vicario; e nel tempo della fermata, molti di quei che avevano agevolato l’arrivo di Ferrer, s’erano tanto ingegnati a preparare e a mantenere una corsìa nel mezzo della folla, che la carrozza potè, questa seconda volta, scorrere un po’ più spedita, e con un andamento continuo. A proporzione ch’ella andava innanzi, le due turbe contenute sui lati, si ricadevano addosso e si rimischiavano dietro a quella.

Ferrer, appena seduto, s’era chinato per ammonire il vicario, che si tenesse ben rincantucciato nel fondo, e non si lasciasse vedere, per amore del cielo; ma non fu mestieri