Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/376

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da bere, per la strada, non te ne sarà mancato; ma da mangiare....

“Ho trovato da comperar due pani, ieri in sulla bass’ora; ma, per verità non m’hanno toccato un dente.”

“Lascia fare,” disse l’amico; versò acqua in una pentola, che appese poi alla catena; e soggiunse: “vado a mugnere: quando tornerò col latte, l’acqua sarà a ordine; e si fa una buona polenta. Tu in tanto aggiustati con tuo comodo.”

Renzo, rimasto solo, si levò daddosso, non senza fatica, il resto dei panni, che eran come appiastricciati alle carni; si rasciugò, si rivestì di nuovo da capo a piedi. L’amico tornò; si mise al lavoro della polenta: Renzo intanto si sedette, aspettando.

“Sento ora che sono stanco,” disse: “ma è una bella tirata! Però questo è niente. Ho da contartene per tutt’oggi. Come è conciato Milano! Quel che bisogna vedere! quel che bisogna toccare! Cose da aver poi schifo di sè medesimo. Sto per dire che non ci voleva meno di quel bucatino che ho avuto. E quel che m’hanno voluto fare quei signori di laggiù! Sentirai. Ma se tu vedessi il lazzeretto! V’è da perdersi nelle miserie. Basta; ti conterò tutto..... E