Pagina:I ricordi del Capitano D'Arce.djvu/109

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Prima e poi 99


Dove vi raggiungerà questa lettera, a Lima, al Messico? Vorrei che vi portasse il sorriso che vi piaceva tanto, una volta, e che non aveste a temere di trovarvi nè lagrime nè piagnistei, prima d’aprirla. Le arie di salice piangente non mi vanno. Anzi! M’avete sempre detto che son venuta al mondo ridendo... e civettando. È vero, sì. Com’ero felice di vedervi fare il muso lungo! M’avete amata pazzamente e lealmente. Che Dio ve lo renda coll’amore delle altre, di tutte quelle a cui sorriderete e a cui piacerà il vostro sorriso. M’avete dato il bel fiore azzurro del vostro cuore e della vostra giovinezza. Quante volte ci siamo inebriati insieme del suo profumo, tenendoci per mano, fra gente nuova e paesi sconosciuti, sotto le altre stelle a cui davamo dei nomi dolci, appoggiando al vostro braccio la mia persona stanca e addolorata d’aver tanto amato — e non voi soltanto. — Vedete che vi dico tutto, e non mi faccio migliore di quel che sono. Voi mi avete amata forse per questo; e non mi amaste più quando sentiste ch’ero tutta vostra, tutta, tutta, Riccardo! senza pensare al poi che doveva venire tosto o tardi — e ch’è venuto.

Ora ho civettato e riso coi vostri amici, con tutti